Le festività hanno un effetto nefasto sul mio pc: dopo neanche un mese dall'ultima riparazione... tàcchete! Scheda video e hard disk. "Signora, va bene se arriva a fine anno, ma la prossima volta gliene faccio uno nuovo!"
Così il post di Pasqua è saltato e gli auguri ve li ho fatti alla bell'e meglio tralasciando molte persone che avrei voluto salutare. Chiedo venia. Spero sempre in una eredità inaspettata che mi permetta di comprare un portatile coi controbaffi solo per me, inaccessibile ai tre Unni che vivono in casa mia, ma non arriva...
Il post di oggi è un po' sottotono: avrei voluto ricominciare con foto di cieli azzurri e fiori colorati, invece guardate un po' qua:
Il cielo è color piccione e i miei fiori sembrano biascicati da un qualche gigantesco animale estinto.
Mentre vi scrivo la stufa è accesa e il brodo di pollo borbotta nella pentola: mi manca solo un gatto sulle ginocchia. Ma mio marito non vuole il gatto.
Ieri però ho preparato un sacchettino all'uncinetto e... sì, mi sono scritta lo schema, non ostante sia una cosa che detesto; ma, dato che ho ricevuto una richiesta proprio per quello, mi sono trovata con le spalle al muro: se dovrò riprodurne una certa quantità tutti uguali, di lì non si scappa.
Così stamattina, visto che la giornata mal si concilia col giardinaggio, ho pensato di provare ad inamidarlo con lo zucchero (da solo proprio non si regge). È il metodo più consigliato e in rete si trovano diversi tutorials, con un'avvertenza: dei pizzi inamidati con lo zucchero vanno matti i bambini piccoli e i cani!
Ho seguito la ricetta che prevede di sciogliere una parte di zucchero in sei parti di acqua (si può preparare una versione più "strong" per quelle creazioni che richiedono di mantenere una forma molto rigida, come le scatoline).
Ho immerso il sacchetto...
...e l'ho lasciato qualche minuto ad inzupparsi bene.
Ho scelto un bicchiere panciuto per mantenere la forma.
L'ho capovolto su una bottiglietta in modo che il sacchetto resti libero e possa asciugare. Ci vorranno due giorni, ma sono tentata di accelerare un po' i tempi con l'aiuto della stufa o della ventola ad aria calda.
Una volta pronto, il pizzo non va stirato.
Ho solo un dubbio: riuscirò a sfilarlo dal bicchiere? Chi vivrà vedrà.
Vi saluto con uno scatto decisamente più primaverile: la margherita rosa di mia mamma che ho fotografato il giorno di Pasqua.
(Ah... ha smesso di piovere!)